top of page

PSICOLOGIA DELLA DANZA - NELLA BORSA DELL'INSEGNANTE

Aggiornamento: 26 lug 2023


La psicologia applicata alla danza offre un contributo fondamentale nel supporto psicofisico degli allievi durante il loro percorso formativo ponendo attenzione e sensibilità al clima emotivo di apprendimento delle classi di danza. Questo è molto importante per promuovere il benessere degli allievi, che a qualsiasi età e per differenti motivi, si avvicinano al mondo della danza. Inoltre è utile ai fini dell'efficacia dell'apprendimento stesso e del raggiungimento degli obiettivi formativi.


Lo stato di benessere di una classe di danza è influenzato dalla qualità delle relazioni educativo-affettive tra allievi ed insegnanti oltre che da variabili legate al contesto ambientale (come ad esempio la realtà organizzativa della scuola di danza, la qualità delle relazioni con i familiari, ospitare gli allievi in ambienti sicuri e confortevoli).


E' importante promuovere il benessere dei piccoli e grandi danzatori fin dalle loro prime esperienze nel mondo della danza, stando anche accanto ai loro insegnanti.

Spesso il legame tra insegnante e allievo nell'ambito della danza è molto speciale, perché nutrito da molteplici aspetti che sono condivisi dalle due parti. Il sentimento di amore verso questa disciplina, la sensibilità artistica, la volontà di vivere la danza come una parte della propria vita, il grande investimento emotivo, la scoperta della forza vitale della danza e la consapevolezza di poter dar voce ad idee e vissuti profondi attraverso un canale espressivo autentico e immediato.


"Certe cose si possono dire con le parole, altre con i movimenti.

Ci sono anche dei momenti in cui si rimane senza parole, completamente perduti e disorientati, non si sa più che cosa fare.

A questo punto comincia la danza, e per motivi del tutto diversi dalla vanità.

Non per dimostrare che i danzatori sanno fare qualcosa che uno spettatore non sa fare.

Si deve trovare un linguaggio – con parole, con immagini, atmosfere – che faccia intuire qualcosa che esiste in noi da sempre.“

Pina Bausch


L'insegnante di danza rappresenta un modello e un punto di riferimento stabile per la crescita e l'evoluzione dei piccoli e grandi danzatori, i quali possono riconoscere nel maestro e nella maestra di danza una figura emotivamente significativa. Inoltre anche l'insegnante può ritrovarsi e sentire una profonda risonanza emotiva con il proprio allievo, riconoscendosi e ricordando il suo percorso nella danza.

E' stato dimostrato come la percezione dei propri insegnanti come sensibili e attenti motivatori, sostenitori del miglioramento individuale e della cooperazione in classe influenza e correla positivamente con una maggiore soddisfazione e autonomia dei danzatori. Questo incontro così profondo, se da una parte promuove un alto livello di coinvolgimento e partecipazione, dall'altra potrebbe anche generare dinamiche conflittuali che se non vengono gestite con lucidità si possono rivelare invalidanti.



Nella borsa dell'insegnante di danza si possono inserire alcune attenzioni che favoriscono un buon clima di apprendimento in classe, promuovono la relazione e la comunicazione allievo-insegnate e prevengono l'abbandono dello studio della danza.


1 - AVERE UN PROGRAMMA SIGNIFICATIVO

È necessario avere un programma significativo con elementi di studio e di tecnica adeguati all’età e allo sviluppo psicomotorio degli allievi. Il programma può rifarsi a diversi metodi di insegnamento in base alla specifica disciplina ma deve tenere conto sempre dei principi che riguardano il corpo in movimento, come la conoscenza anatomica, la respirazione, le posture, l’equilibrio e il disequilibrio, la tensione e il rilassamento, la dinamica, la coordinazione, l’impulso, la velocità, la forza, lo slancio, la resistenza, il linguaggio espressivo, la relazione con gli altri, lo spazio, gli oggetti e la musica. Inoltre bisogna conoscere gli aspetti psicologici che influenzano la formazione nella danza e lavorare nella direzione di un più possibile equilibrio fra i piani del Sè del danzatore.



2 - SERVIRSI DI STIMOLI MULTISENSORIALI


Avvicinare gli allievi allo studio della danza con stimoli multisensoriali favorisce l'apprendimento integrato attraverso l’esperienza a tutto tondo. Proporre dei lavori che coinvolgono tutti i canali sensoriali è un modo per poter rispettare i differenti stili preferenziali di apprendimento e agire in maniera complessiva sui diversi livelli psicocorporei.

Stile di Apprendimento Visivo-Verbale che riguarda il sistema cognitivo- emotivo predilige la letto-scrittura. Per valorizzare questo stile di apprendimento ci si potrebbe servire di un quadernetto su cui prendere appunti in momenti prestabiliti durante la lezione e proporre all’allievo letture di approfondimento in merito alla danza e alla disciplina specifica.

Stile di Apprendimento Visivo-Non Verbale che riguarda un'altra sfumatura del sistema cognitivo- emotivo caratterizzato dalla preferenza per immagini, disegni, fotografie, simboli. Può essere molto utile mostrare direttamente esercizi e movimenti coreografici per sviluppare l’apprendimento per imitazione e stimolare con la rappresentazione grafica e/o la presentazione di fotografie.

Stile di Apprendimento Uditivo che riguarda il sistema percettivo- espressivo: sono molto significative le spiegazioni orali, porre attenzione all’ascolto della musica, guidare gli allievi con conteggi chiari che sostengono il ritmo dei movimenti, proporre esercizi ritmico-musicali.

Stile di Apprendimento Cinestesico che riguarda il sistema senso- motorio in cui si impara mettendo in azione, “marcando”, studiando le dinamiche del movimento per “metterle addosso”; può facilitare questo stile di apprendimento anche l’uso di strumenti e oggetti da poter manipolare o che possono diventare mediatori del movimento stesso.

3- FAVORIRE LA COOPERAZIONE IN CLASSE


Attraverso la proposta di esercizi strutturati o improvvisazioni in coppia o piccolo gruppo è possibile far emergere e valorizzare le qualità di ogni singolo allievo, responsabilizzare e motivare sul raggiungimento degli obiettivi e favorire la costruzione di relazioni di supporto tra pari, molto importanti nello sviluppo e nella crescita individuale.

Oltre a nutrire la coesione, l’empatia ed il senso di appartenenza al gruppo classe il “Fare insieme” può alleggerire la fatica e lo stress prestazionale sia grazie alla possibilità di aiuto reciproco sia perché si può far pratica divertendosi e sciogliendo la paura del giudizio nel mostrarsi. Coinvolgimento, divertimento, gioco e leggerezza sono delle chiavi essenziali per mantener vivo il piacere dello studio della danza e creare un ambiente sufficientemente buono per dare al danzatore lo spazio di sperimentarsi al massimo delle sue potenzialità.


4- STIMOLARE VERSO L’ECCELLENZA


Stimolare l'allievo verso la propria eccellenza e non verso la perfezione. Questo significa porsi accanto alla ricerca della parte migliore dell'allievo, validandola e supportandola con la restituzione della forza della propria unicità. Questo consente all'allievo di potersi muovere nella ricerca della propria identità di danzatore, nella possibilità di migliorarsi, nell'affinare la tecnica, nel prendere sempre più consapevolezza delle proprie potenzialità e dei punti di forza, conoscere e accettare i punti di fragilità da lavorare con cura.

Stimolare verso l'eccellenza lascia da parte l'idea di dover essere perfetti rispetto ad uno standard. Mentre la spinta al perfezionismo pone l'allievo nel frustrante fallimento di raggiungere l'immaginario atteso, nel continuo giudizio e confronto con gli altri, spingere verso l'eccellenza pone obiettivi realistici, in linea con le proprie possibilità, si impara ad avere uno sguardo curioso e costruttivo verso se stessi e si può fare esperienza di forza, consistenza e determinazione .


5- VALORIZZARE L’IMPEGNO


Notare e valorizzare l'impegno dell'allievo oltre all'esaltazione del talento innato è importante per continuare a motivare nell'allenamento e nella pratica, stimolando verso la ricerca dell'eccellenza. Il talento inoltre è un costrutto multidimensionale, influenzato da fattori individuali, come la motivazione intrinseca e il modo soggettivo di percepire il sostegno sociale. Per sviluppare il talento è importante che da una parte ci sia la stabilità di sostenere l'identità dell'allievo nel momento presente, dall'altra spingere verso la differenziazione, l'autonomia e l'indipendenza per progredire nella direzione dei propri sogni e desideri.


6- FEEDBACK CHIARI E COTRUTTIVI


In una classe di danza le "correzioni" fanno parte del continuo processo di affinamento e percezione consapevole del movimento. Porre attenzione ai feedback che vengono restituiti e alle modalità in cui vengono comunicati è importante sia per il mantenimento di una relazione di fiducia tra allievo ed insegnante sia perché influenzano il clima complessivo della classe e le relazioni tra gli allievi stessi. I feedback per esser efficaci devono rimandare ad una coerenza interna dell'insegnante e soprattutto devono essere:


chiari, puntuali e precisi, rimandando a qualcosa di specifico e non generico;


costruttivi, su cosa si può fare concretamente, su cosa e come lavorare per potersi migliorare;


positivi, il tono delle correzioni deve essere fermo ma validante, non distruttivo o giudicante. Il tono del complimento non deve essere preferenziale o manipolatorio, agganciato a dati oggettivi;


descrittivi, riferendosi a quello che oggettivamente si è osservato, non interpretando con significati propri sulla persona;


multisensoriali, facendo notare come è importante riconoscere lo stile preferenziale di apprendimento, passando per diversi canali (anche attraverso il contatto);


tempestivi, fermandosi a correggere o rinforzare qualcosa di fresco e non lontano nel tempo.


7- CREATIVITA’ E AUTONOMIA


Guidare momenti di libera esplorazione favorisce la ricerca personale e autonoma dell’azione danzata che diventa necessaria e autentica funzione motoria ed espressiva, coinvolgendo in maniera integrata tutti i livelli psicocorporei del sé del danzatore.

È importante promuovere la creatività, l’autonomia e il divertimento nelle classi per sostenere i processi di apprendimento. Stimolare risposte personali ai compiti, valorizzare l’espressione di sentimenti e di significati soggettivi accresce la creatività espandendo la gamma delle possibilità esperite e quindi la forza espressiva della danza stessa.


8- ASCOLTO E COMPRESIONE


Gli aspetti più faticosi della danza sono quelli emotivi. Nel corso degli allenamenti, delle esibizioni e delle esperienze nella danza si sperimentano spesso tante sfumature emotive. Si potrebbe provare euforia, orgoglio, appagamento e contentezza, come anche provare frustrazione, delusione e disperazione, scoraggiamento e demotivazione e rabbia. A volte accade che la mancanza di comunicazione di questi sentimenti e momenti di incomprensione generino fraintendimenti emotivi che possono provocare sentimenti di sfiducia nell'alleanza allievo-insegnante. Strutturare, durante il periodo formativo, uno spazio in cui l'allievo si possa aprire e confrontare sul percorso ed in cui l'insegnante possa ascoltare le sue difficoltà è molto importante per il mantenimento di un sano legame educativo- affettivo, per coordinarsi, rimodulare gli obiettivi formativi e tener viva la motivazione nello studio.


Tutte queste attenzioni anche se essenziali possono rivelarsi faticose da sostenere, soprattutto nel lavoro quotidiano con gli allievi, in cui delle volte entrano in gioco dinamiche personali e interpersonali che possono generare sentimenti di frustrazione e affaticamento nel proprio lavoro. Per questo lo psicologo della danza viaggia accanto agli insegnanti per sostenerli nel loro importantissimo ruolo educativo, affettivo e formativo. Il lavoro del maestro e della maestra di danza può essere molto ricco, regala la possibilità di mettersi continuamente in gioco, di raccogliere quel che c'è sul terreno comune e metterlo in movimento, guidando i propri allievi in un viaggio di scoperta, di bellezza e stupore.


"Il mio lavoro è come un unico, grande pezzo, che nasce a partire dalle domande che più ci premono: si esplora, s'interroga, si guarda all'indietro, si riprende il viaggio.“

Pina Bausch




#psicologiadelladanza Referente progetto:


in collaborazione con:


Vitalba D’Aguanno - RAD RTS Danza Classica, metodo Royal Academy of Dance, Trainer Hiit Ballet®;

Carmela Poma - Danza Moderna, Ginnastica per il Benessere Psicofisico, Trainer di Hiit Ballet® Fit;

Angela Anselmo - Danza Contemporanea, Teatro Danza;


articoli collegati




617 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti
bottom of page