Tutto entra i gioco quando si danza: movimento del corpo, ricordi, immagini, fantasie, valori, aspettative, paure, sentimenti, sensazioni, processi attentivi e di controllo, percezione del respiro, processi di termoregolazione, tonicità muscolare, soglie percettive, propriocezioni, percezione di stimoli esterni, come le relazione con gli altri danzatori con lo spazio e la musica.
Danzare offre la possibilità di conoscere se stessi e di percepirsi a partire dalla funzione del movimento. Tutto ciò che riguarda il corpo in movimento riguarda tutto il Sé del danzatore e la complessa organizzazione di funzioni fisiologiche, posturali, emotive e cognitive. Ad esempio, dal punto di vista emotivo, nel corso delle prove, degli stage e/o delle esibizioni si incontrano tante sfumature emotive, che più delle volte possono apparire contrastanti. Si potrebbe provare euforia, orgoglio, appagamento e contentezza, come anche frustrazione, stanchezza, delusione o disperazione. Danzatori, allievi, insegnanti, coreografi e performer, sono esposti ad esperienze emotive di grande coinvolgimento e a diversi tipo di stressor sia durante la formazione, sia nella preparazione e presentazione della performance artistica, che nel post esibizione.
Fattori stressanti nella danza
I fattori di stress che si possono incontrare durante la carriera nella danza sono fondamentalmente di tre tipologie:
Stressor situazionali che includono incertezza di carriera, problemi di gestione del tempo, mezzi economici limitati e infortuni. In particolare questi ultimi sono un argomento molto discusso in numerosi studi (Liederbach e Compagno, 2001; Kenny et al., 2019; van Winden et al., 2020; Pentith et al.,2021) in quanto influenzano negativamente l' esperienza nella danza ostacolando non solo la possibilità di allenarsi e preformare ma anche il processo di apprendimento ecrescita artistica (Macchi e Crossman, 1996). inoltre, è stato dimostrato che lo stato mentale con il quale si affronta l'infortunio influenza la velocità della ripresa dallo stesso (Macchi e Crossman, 1996; Mainwaring et al., 2001; Kennyet al., 2019).
Stressor interpersonali sono correlati alle relazioni di potere asimmetrico esercitato da figure autoritarie, come insegnanti e coreografi ( Benn e Walters, 2001; van Staden et al., 2009; Dantas et al.,2018; Haraldsen et al., 2021a), alla percezione delle aspettative da parte degli altri e alla pressione sull'immagine corporea da parte di coetanei e insegnanti.
Stressor culturali descrivono fattori inerenti alla cultura della danza, come ad esempio gli ideali fisici stabiliti, che spingono i ballerini a impegnarsi per la magrezza per ottenere un fisico da balletto o un corpo da ballerini ideale (Benn e Walters, 2001; Dryburgh e Fortin, 2010; Pickard, 2013; Mitchell et al., 2020), gli ideali di identità stereotipati e le aspettative comportamentali che prevedono i danzatori come persone docili, umili, laboriose, dure e persistenti (van Staden et al., 2009; Parker, 2011; Aujla et al., 2014, 2015; Haraldsen et al., 2019, 2020). inoltre rientrano nei fattori di stress culturale lo stereotipo sui ruoli di genere la preponderanza di organizzazioni gerarchiche delle relazioni nel mondo della danza.
Per il benessere e la salute mentale dei danzatori è importante promuovere nei alcuni aspetti molto importanti come la fiducia in sé stessi, la creazione di una rete di supporto positiva( Li, 2011;Walker et al., 2012; Aujla et al., 2014; Risner, 2014; Reis et al., 2019), la gestione e il controllo emotivo, la concentrazione su obiettivi chiari e realistici, la consapevolezza corporea, la motivazione negli allenamenti, la passione non ossessiva (Aujla et al., 2015), la predisposizione all'ottimismo, alla flessibilità, all'autocritica che non cade nel perfezionismo e lo sviluppo di obiettivi di autorealizzazione e sviluppo personale. Diversi studi hanno suggerito che questi fattori aiutano favorire un benessere integrato e e olistico nei ballerini aiutando a far fronte anche ai vari stressor (van Staden et al., 2009; Klockare et al.,2011; Mitchell et al., 2017; Blevins et al., 2020; de Las Heras Fernández et al., 2020).
In questa ottica può tornare utile evidenziare alcune caratteristiche psicocorporee che il danzatore può allenare, tenendo conto che le proposte di intervento lavorano sempre sui sistemi integrati mente-corpo (sistema cognitivo- simbolico, sistema posturale, sistema fisiologico, sistema relazionale, e sistema emotivo).
NELLA BORSA DEL DANZATORE
Forza - la quantità e qualità di forza che si genera per uno specifico gruppo muscolare (ad esempio nei pliés).
Resistenza - Capacità di sostenere la danza per un lungo periodo di tempo (ad esempio, un lungo assolo).
Coordinazione - eseguire movimenti e combinazioni complesse
Musicalità - capacità di coordinare i movimenti di danza con il tempo della musica e con altri ballerini.
Flessibilità - capacità dei muscoli di allungarsi (es. sollevamento delle gambe).
Agilità e dinamica - cambiare direzione con rapidità e potenza (ad esempio, curve veloci).
Equilibrio - capacità di mantenere il baricentro e l'equilibrio durante un'attività (ad esempio, sulle punte).
Orientamento - uso dello spazio, spostandosi nelle traiettorie e nelle differenti direzioni spaziali (ad esempio, i giri, cambiamento di livello alto-medio-a terra)
Tolleranza al dolore - soglia del dolore, conoscere e discriminare i tipi di dolore ,sopportare la fatica causata dall'allenamento e dall'infortunio (ad es. Durante e dopo la lezione, le prove e l'esibizione).
Recupero - capacità di riprendersi da un periodo di allenamento intenso (ad esempio, mantenere un'intensità elevata durante l'allenamento, senza esaurimento).
Salute fisica - grado di benessere, infortunio, malattia o affaticamento (ad esempio, infortunio al ginocchio, influenza, stato del sonno e nutrizione).
Conoscenza di sé e consapevolezza corporea – connessione con le proprie sensazioni e percezioni, comprensione e conoscenza dei punti di forza e di debolezza che orientano su cosa si può lavorare per migliorarsi. In generale è necessaria per avere chiari i valori e le direzioni da perseguire.
Motivazione – determinazione, decisione e desiderio ad allenarsi e provare per raggiungere gli obiettivi nella danza. E' importante continuare a monitorare il processo che motiva il percorso nella danza, ad esempio con la riflessione su "cosa è per te la danza?" Obiettivi motivazionali orientati alla padronanza più che al risultato nutrono l'autonomia e il senso di autoefficacia (Benn e Walters, 2001; Mainwaring et al., 2001; Critien e Ollis, 2006; Quested e Duda, 2009; Haraldsen et al., 2020).
Fiducia - credere nella propria capacità e nel proprio potenziale ed pensare di essere in grado di affrontare le situazioni che si prospettano nel percorso. Alcuni studi suggeriscono che la fucia in se stessi può essere migliorata grazie al potenziamento di esplorazioni creative e autonome, lo sviluppo di competenze al di là della danza e la cura delle relazioni (Green, 1999; Dearborne et al., 2006; Watson et al., 2012; Aujla et al., 2014; Haltom e Worthen, 2014). Il perfezionismo è correlato alla paura del fallimento, all'autocritica e a processi eccessivamente svalutanti (Stornæs et al., 2019).
Livello di Attivazione – l'arousal indica l'intensità dell'attivazione psicofisiologica di un organismo. La teoria dell'arousal presuppone che il livello di attivazione varia lungo un continuum che va dal sonno all'eccitazione diffusa, come ipotono, rilassato, rigido, iper tono, energico, stato di flow (vedi sopra)
Concentrazione – il processo specifico che consente di dirigere l'attenzione verso un obiettivo specifico, focalizzandosi ed evitando le distrazioni
Padronanza emotiva – conoscere, accettare ed esprimere trasformando creativamente le proprie emozioni
Preparazione – sentirsi pronti fisicamente, tecnicamente, artisticamente e mentalmente nel momento performativo
Comunicazione – l'interazione e lo scambio di conoscenze, bisogni, richieste, emozioni tra danzatori e con i proprio maestri e/o coreografi
Supporto sociale – la rete sociale e le modalità di supporto e sostegno che si ricevono da istruttori, altri ballerini, familiari e amici.
Gestione della pressione – gestione dello stress, dell'investimento emotivo, della pressione di ruoli principali, coreografie impegnative o condizioni di esecuzione difficili.
Stilare l'elenco con le caratteristiche specifiche della disciplina di riferimento è importante per una duplice funzione:
per avviare una riflessione individuale dell’allievo/danzatore nel proprio processo di conoscenza e percezione di sé, dei propri punti di forza e debolezza;
è uno strumento di uso condiviso tra danzatore e psicologo per tracciare “il profilo di prestazione” di Butler e Hardy da tener conto nella fase dello sviluppo delle strategie di intervento efficaci per affiancare al meglio e potenziare la formazione.
In questo articolo ho condiviso alcuni elementi che fanno riferimento ad un progetto che mi sta particolarmente a cuore, quello nato in collaborazione con la scuola EssereDanza di Mestre (a.a. 2020-2021)
"Psicologia della Danza.
Progetto di intervento per il benessere integrato dei danzatori e del contesto educativo della Scuola di Danza".
L'idea del progetto è partita dalla scuola ESSEREDANZA che ha manifestato una particolare sensibilità nel promuovere il benessere dei suoi allievi. Ringrazio tutto il team di insegnanti della scuola, onorata di essere stata scelta tra altri professionisti grazie al mio duplice ruolo di psicologa e insegnante di danza. Dedico questo articolo anche alla forte dedizione dei grandi e piccoli danzatori che sto iniziando a conoscere profondamente e all'affettuosa attenzione delle loro famiglie.
Referente progetto:
in collaborazione con:
Vitalba D’Aguanno - RAD RTS Danza Classica, metodo Royal Academy of Dance, Trainer Hiit Ballet®;
Carmela Poma - Danza Moderna, Ginnastica per il Benessere Psicofisico, Trainer di Hiit Ballet® Fit;
Angela Anselmo - Danza Contemporanea, Teatro Danza;
Fonti di studio e approfondimenti
Cei, A. (2021). Fondamenti di psicologia dello sport. Italia: Il Mulino.
Estanol, E., Taylor, J. (2015). Dance Psychology for Artistic and Performance Excellence. Stati Uniti: Human Kinetics.
Lovatt, P. (2018). Dance Psychology. Regno Unito: Lulu.com.
Lovatt, P. (2020). The Dance Cure: The Surprising Secret to Being Smarter, Stronger, Happier. Regno Unito: Short Books.
Puliatti, M., Minton, K. (2018). La narrazione del corpo. La psicoterapia sensomotoria integrata nella terapia di coppia. Italia: Mimesis.
Rispoli, L. (2016). Il corpo in psicoterapia oggi.: Neo-Funzionalismo e Sistemi integrati. Italia: Franco Angeli Edizioni.
VV., A. (2012). SportivaMente. Temi di Psicologia dello Sport - Parte I: Temi di Psicologia dello Sport. Italia: LED Edizioni Universitarie.
LEGGI ANCHE:
Dott.ssa Ilaria Specchia, psicologa funzionale e dello sport
Comments