top of page

IL CORPO IN PSICOLOGIA

Aggiornamento: 1 set 2022

Esperienza incarnata, Funzioni Psicocorporee e Sistemi integrati


Tutti gli eventi importanti che riguardano il tema del "corpo", come la nascita, il dolore, la morte, la malattia, la cura, ci coinvolgono profondamente e diventano delle vere e proprie ritualità collettive, nutrite da sentimenti e dinamiche sociali che si inseriscono in specifiche tradizioni culturali. In queste particolari situazioni, come in tante altre, è possibile fare esperienza diretta dell'estrema connessione tra corporeità, emozioni, pensieri, processi sociali, storici e culturali a cui apparteniamo.


Da diversi anni la scienza psicologica sta approfondendo molto questo tema e la domanda che guida alcune riflessioni in merito è :


"È lecito che la Psicologia (dal greco psyché (ψυχή), spirito-anima e logos (λόγος), discorso-studio), si occupi di corporeità ?”


Prima della nascita della psicologia la riflessione su questo tema era di pertinenza dell’Arte e della Filosofia. Da Saffo ad Omero da Platone ad Aristotele, da Cartesio a Locke, si parlava dell’essenza dell’anima proponendo argomentazioni più o meno plausibili sulla mente, sul pensiero, sulle percezioni, sull’esperienza. La storia del pensiero ha attraversato differenti visioni sulla separazione e/o sulla connessione tra mente e corpo, organico e spirituale, bios e logos, res exstenza e res cogitans. Letterati e filosofi prima, poi strutturalisti, comportamentisti, cognitivisti, dinamici, costruttivisti, funzionalisti, neuroscienziati, ecc, hanno riflettuto sull'elemento psichico, psyché (ψυχή) servendosi di metafore quali respiro vitale, anima, scatola nera, schemi, magazzino, computer, mappa, inconscio, scambi neuronali, interazione, presenza, organismo, sistemi complessi. Nello studio e nelle ricerche per conoscere la “psiche”, la psicologia ha provato a spiegare cosa è, dove è localizzata e come funziona. Ogni teorizzazione ha dovuto far i conti con la dimensione corporea.

Come può la dimensione corporea rientrare nell’ambito della ricerca psicologica?

”A partire dalla nozione di

corpo vivo, si apre forse lo spazio

per pensare al di là del dualismo io-corpo”


Vincenzo Costa, I modi del sentire


L’ambiguità della presenza corporea sta nella possibilità di poterne studiare i processi anatomici e fisiologici e quindi da una parte essere analizzato come "oggetto del mondo" o corpo oggetto (Körper) e dell'altra di essere un soggetto, corpo soggetto (Leib) dell’esperienza che costruisce significati attraverso percezioni, intenzioni, vissuti e memorie. Alcune sensazioni fisiche come ad esempio, l’ esperienza del dolore fisico richiamano molto bene questa ambiguità del corpo che diventa una relazione circolare e reciproca: da un lato la causa oggettiva e fisiologica del dolore e dall'altra l’esperienza del dolore stesso che integra anche una dimensione affettiva e soggettiva e ci porta all'azione.

Il fenomeno del doppio contatto esplicita molto bene questa reciprocità :


Se la mano destra tocca la sinistra, quest’ultima appare come un oggetto palpabile offrendo resistenza al tocco della mano destra (come Körper); tuttavia, attraverso un cambiamento di attenzione, può anche diventare una mano che sente, sentendo quel toccare che è una parte del soggetto corporeo (Leib).

-Husserl-


All'interno del tema “corporeità” è interessante esplorare il tema dell'"esperienza", che è sempre esperienza incarnata, cioè vissuta e mediata dal corpo nelle sue dimensioni, che conosce, entra in contatto e agisce nell'ambiente e nel proprio contesto di vita. Può essere utile fare un salto e guardare oltre l'ambivalenza e al dualismo tra oggettivo e soggettivo, mentale e fisico e focalizzarsi su una visione circolare in cui la persona è vista nella sua organizzazione complessa di sistemi integrati che si autoregolano in maniera funzionale e che tendono all' espansione attraverso l'esperienza, interagendo con l' ambiente e che da origini alle differenti costruzioni di senso.


Si può osservare la persona come un organismo complesso in cui non ci sono parti, non ci sono mente e corpo ma un Sé integrato, frutto di una precisa organizzazione di funzioni psicocorporee: le emozioni, l’immaginazione, i ricordi, la razionalità, il simbolico, i movimenti, le posture e i sistemi fisiologici interni (sensazioni, sistema neurovegetativo, sistema neuroendocrino, respirazione, tono muscolare) ecc...


Abbracciando il paradigma della complessità si può parlare di integrazione tra sistemi:


Sistema Nervoso Centrale e Periferico

Sistema Neurovegetativo Sistema Endocrino Immunitario e Genetico Sistema Senso- Motorio Sistema Percettivo- Espressivo Sistema Emotivo- Cognitivo


Niente è solo mentale o solo corporeo, ogni esperienza di vita mette in gioco l’intero Sé, che si organizza di volta in volta, in una determinata configurazione di funzioni psicocorporee. Delle volte intervenire a partire da un piano corporeo consente di accedere in maniera immediata ai vissuti, emozioni e pensieri, come è ugualmente possibile che un intervento specifico sui processi cognitivo- emotivi possa riequilibrare alterazioni presenti ad altri livelli.

Tutta l’esperienza umana è esperienza incarnata, cioè vissuta attraverso l'interazione di funzioni psicocorporee dei sistemi integrati.

In questa ottica la psicologia, non solo è legittimata ad occuparsi di corporeità, ma ancor di più la psicologia diventa la scienza dell’esperienza che ha come oggetto di studio il “mondo della vita” nella sua complessità, fatto di percezioni, di modi di sentire, di azioni, di valutazioni e decisioni, di movimenti reali, immaginati o sognati, di vissuti personali e di significati condivisi.



Dott.ssa Ilaria Specchia

98 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti

Comments


bottom of page