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DEPRESSIONE POST PERFORMANCE: QUANDO CALA IL SIPARIO?

Aggiornamento: 29 ago 2023

I danzatori investono molto tempo ed energie nella preparazione di una performance e di una produzione artistica. La fase preparatoria, fatta di allenamenti e prove ad alta intensità, è spesso accompagnata dall'aspettativa di una buona riuscita e sostenuta da valori come il sacrificio, l'impegno, la determinazione, il desiderio della soddisfazione post performance e del meritato riposo.

Ma cosa succede quando cala il sipario?

Alla conclusione di uno spettacolo, solitamente si provano sentimenti di gioia, e sensazioni di eccitazione e sollievo oppure senso di fatica, delusione e amarezza in base ai feedback ricevuti, alla percezione di se stessi durante l'esibizione e all'autovalutazione soggettiva del risultato performativo.

Più in generale, a prescindere dall' esito dell'esibizione, la fase post- performance è un momento, caratterizzato da un cambiamento nel processo dell'allenamento e nel ritmo di vita del danzatore, non più impegnato quotidianamente nelle prove oppure negli spostamenti per la tournée della compagnia.

Per un danzatore, che esprime la maggior parte di se stesso attraverso il linguaggio artistico e che ha sperimentato le sensazioni piacevoli del proprio corpo danzante, fermarsi può risultare faticoso. Alcuni studi nell'ambito della psicologia dello sport e della performance artistica riportano quanto sia comune tra atleti, danzatori, attori, cantanti e musicisti vivere con fatica e disagio questo tempo dedicato alla pausa e al riposo facendo esperienza della cosiddetta depressione post performance (PPD). Dunque, la fase post performance invece di essere ristoratrice, è spesso carica di pensieri, sensazioni e vissuti "sgradevoli", come senso di vuoto, demotivazione, dubbi, disorientamento per l'assenza di una routine, stanchezza, sbalzi di umore, irritabilità, autocritica esagerata, giudizi sulla forma fisica, sensazioni "strane" legate all'allentamento muscolare e al defaticamento vissute con preoccupazione e allarme, sentimenti di perdita, rabbia, tristezza, paura. La cosa più importante è essere consapevoli che tutto ciò è fa parte di un processo di adattamento necessario che aiuta il danzatore a riprendersi dallo stress psicofisico dell'allenamento prolungato e delle prestazioni ad alta intensità.


Durante gli intensi allenamenti, dal punto di vista fisiologico si attiva il “sistema dello stress” che mobilita tutto l’organismo, il sistema nervoso simpatico, l’asse ipotalamo-ipofisi-surrenale, il nervo vago, sistema energetico e antinfiammatorio dando delle risposte istintive utili per migliorare la prestazione ( come l'aumento della frequenza cardiaca, ipertonia, sudorazione, livello di energia, controllo, consapevolezza e concentrazione). Nelle ricerche sullo stress sono stati coniati i termini di “eustress” o stress buono e di “distress” o stress negativo (Selye, 1974). Mentre l’ eustress è una forma di attivazione adattiva e ottimale utile a raggiungere l' obiettivo performativo e a migliorare le prestazioni, lo stress negativo o distress si ha quando le condizioni di attivazione fisiologica permangano anche in assenza di stimoli esterni oppure quando l’organismo reagisce a stimoli di lieve entità in maniera sproporzionata, mantenendo l’organismo in un costante stato di emergenza e allarme. Per una situazione ottimale dopo la fase di attivazione dovrebbe seguire una fase di disattivazione e allentamento permettendo a tutto l' organismo di rigenerarsi per prevenire il crollo psicofisico da stress cronico.

In chiusura di uno spettacolo importante, il danzatore può vivere un vero e proprio "periodo di lutto" rispetto al proprio progetto artistico o al proprio personaggio (si conservano gli abiti di scena, si archiviano le tracce musicali e i materiali scenografici). Inoltre si rimette in gioco l'identità personale radicata e concettualizzata nel ruolo di "essere un danzatore". Questo può essere vissuto con disagio ancor di più per gli artisti indipendenti che vivono nell' incertezza di un contratto o per i ballerini che si ritirano per infortunio, perdita dello status di compagnia o fine carriera.

I SINTOMI

Sebbene la sintomatologia legata alla cosiddetta depressione post-performance sia comune, pochi ballerini ne parlano apertamente e la letteratura scientifica sull'argomento è limitata. La raccolta che segue deriva da interviste cliniche condotte con ballerini professionisti (Written by Jo-Anne La Flèche, M.Ps., M.A. Dance/ https://www.healthydancercanada.org/).

I sintomi della PPD variano in intensità e durata, a seconda dell'esperienza artistica di un ballerino, del livello generale di benessere, delle capacità di coping e del livello di soddisfazione della performance. I disturbi possono verificarsi dopo uno spettacolo significativo, una serie di spettacoli, una delusione post-performance e/o a seguito di uno più feedback negativi (ad esempio, dal direttore artistico) e sono:

  • Affaticamento fisico e mentale, letargia

  • Sonno eccessivo o insonnia

  • Perdita di appetito o abbuffate

  • Una sensazione di vuoto

  • Incapacità di provare piacere

  • Ansia e/o attacchi di panico

  • Irritabilità; scoppi di pianto e/o rabbia

  • Mancanza di motivazione (soprattutto in attività diverse dalla danza)

  • Dialogo interiore negativo e ruminazione sui difetti percepiti

  • Confronti distruttivi con gli altri, che portano alla perdita di autostima

  • Ritiro emotivo e sociale

  • Dubbi sulla propria competenza artistica e carriera di danza

  • Introspezione profonda sul senso identitario (ad es., chi sono io? A cosa serve? Cosa faccio dopo?)

  • Perdita di motivazione nella ricerca artistica

FATTORI CHE INCIDONO

Sforzo eccessivo prima e/o durante una serie di spettacoli

  • Formazione eccessiva,

  • Riposo e recupero inadeguati,

  • Negazione dei propri bisogni e limiti personali (ad esempio, fame, sete, disagio e dolore).

Abitudini di vita debilitanti durante l'allenamento e/o il tour

  • Mangiare in modo disordinato,

  • Squilibrio lavoro/vita,

  • Abuso di alcool e/o droghe.

Perfezionismo disadattivo

  • pensieri ossessivi,

  • dialogo interiore critico,

  • confronto con gli altri

  • insoddisfazione generale per se stessi

  • autocritica spietata

Passione ossessiva verso la pratica della danza

  • Un bisogno incontrollabile di ballare,

  • Ricerca di accettazione sociale

  • Identificazione eccessiva con la propria arte (ad es. "La danza è tutta la mia vita e nient'altro conta"),

  • Competitività eccessiva con altri ballerini.

Dialogo interiore negativo che perpetua emozioni negative e profezie che si auto avverano (previsione del fallimento)

  • Filtraggio: concentrarsi solo sugli eventi negativi nonostante i successi; ricordando solo i commenti negativi

  • Personalizzazione: vedere erroneamente ogni evento negativo come correlato a se stessi,

  • Catastrofizzare: credere che una situazione sia molto peggiore di quanto non sia in realtà,

  • Polarizzazione: pensieri del tipo "tutto bianco o tutto nero", mancanza di flessibilità mentale, visione rigida di sé e della vita.

COME AFFRONTARLA?

La Depressione post-performance rientra dentro un normale processo di recupero e autoregolazione, ed è importante che i danzatori possano allenarsi ad individuare i sintomi psicofisici per poter affrontare al meglio questa fase. Inoltre, con l' aiuto necessario e specialistico questo momento di crisi può divenire un occasione utile per fermarsi e riflettere su quanto sia importante la danza nella propria vita e sulla direzione che si sceglie di proseguire per la propria carriera, ridefinendo il sistema di valori che orienta il danzatore sulla ricerca di nuovi obiettivi e progetti artistici e di vita.


Ecco alcuni suggerimenti rivolti sia ad insegnanti che ai danzatori che possono rivelarsi utili nel fronteggiare la PPD.


Suggerimenti per insegnanti, coreografi e registi


Rituale conclusivo

Dopo uno spettacolo importante o una serie di spettacoli si può pianificare un'incontro conclusivo con i ballerini (soprattutto per i principianti) come spazio di condivisione e di raccolta dei pensieri e sentimenti rispetto all' esperienza.


Maggiore consapevolezza

Essere consapevoli che si potrebbero sperimentare vissuti spiacevoli nella fase post-performance aiuta a normalizzare e affrontare a PPD al meglio. Ad esempio si può fare psicoeducazione con uno psicologo della danza o si possono condurre discussioni di gruppo sull'argomento (Cos'è la PPD? Quali sono i suoi sintomi e la sua funzione? Quali strumenti di coping possono essere utilizzati?).


Rispettare i tempi di recupero

In caso di PPD intenso è importante consentire ai ballerini di riprendere l'allenamento gradualmente, dopo una valutazione specifica e specialistica.



Suggerimenti per i danzatori


Attenzione al processo e non solo al risultato

  • Focalizzarsi sul processo artistico e non solo sul risultato finale (stabilire collegamenti tra la qualità e tipo di preparazione, l'esperienza nella danza e il successo ottenuto può essere utile nelle per le prestazioni future)

  • Ricordare i successi del passato ;

  • Contestualizzare e osservare il quadro generale, collocare l'evento in un arco temporale più ampio (ad esempio tra cinque anni)

  • Vedersi come un artista in crescita: cercando modi per migliorare ed essere creativo;

  • Perseguire l'eccellenza invece della perfezione.

Accettazione e autocompassione

  • Festeggiare le gioie e le piccole vittorie

  • Allenarsi nell' accettazione e nell'autocompassione, guardando i propri difetti con gentilezza come se fossero quelli di qualcun altro;

  • Accettare che le delusioni e gli errori sono una parte necessaria del processo

  • Riconoscere la depressione post-performance come un normale e inevitabile processo di aggiustamento e adattamento, imparando ad identificare i sintomi psicofisici quando si presentano.

  • Giocare con i proprio pensieri ( aggiungere la parola ANCORA ai giudizi negativi verso se stessi , ad es. "Non sono ANCORA riuscito a farlo")

Azioni piacevoli e di cura verso le stessi

  • Godere del successo senza arrivare al sovreccitamento

  • Prendere del tempo per riposare e rilassarsi: praticando il rilassamento/respirazione e/o la meditazione ogni giorno;

  • Fare e pensare a cose diverse dalla danza (ad es. recuperare le faccende quotidiane, andare a vedere un film, intraprendere un nuovo hobby o riprendere quelli vecchi);

  • Trascorrere del tempo di qualità con famiglia e amici;

  • Parlare di come ti senti con qualcuno di fiducia e accettando i tuoi sentimenti così come sono;

  • Ritornare allo studio di danza, prendendo lezioni di tecnica o improvvisazioni di danza con il solo scopo di divertirsi;

  • Partecipare ad altre forme di allenamento (ad es. nuoto, yoga);

  • Guardare le esibizioni di altri ballerini;

  • Impegnarsi in attività di volontariato all'interno della comunità della danza (ad es. assistenza alle prove)

  • Tornare ad un allenamento intenso quando si è fisicamente e psicologicamente pronti per evitare infortuni o affaticamento precoce


BIBLIOGRAFIA PER APPROFONDIRE


Bodner, E. & Bensimon, M. (2008). After the Curtain Falls: On the Post-Performance Adjustment of Solo Singers. Medical Problems of Performing Artists, 23(4), 172-177.

Bonnie E. Robson and Eleanore Gillies, Post-Performance Depression in Arts Students Medical Problems of Performing Artists Vol. 2, No. 4 (December 1987), pp. 137-141 (5 pages)Published By: Science & Medicine, InC

Campione F. (2012) Lutto e desiderio. Teoria e clinica del lutto, Armando Editore.

Cionfi E. (2013). Retrived on: http://spazio-psicologia.com/psicologia-2/psicologia-dello-sport/sportivi-depressione-fine-carriera-vincere-anche/

Perfectionism: https://www.iadms.org/?page=Rperfectionism

Shack, A., Bittorf, R & La Flèche, J. (2018). Dancers and the Art of Stress Management. https://www.healthydancercanada.org/ open-dance-resources.html.

Bonnie E. Robson and Eleanore Gillies, Post-Performance Depression in Arts Students Medical Problems of Performing Artists Vol. 2, No. 4 (December 1987), pp. 137-141 (5 pages)Published By: Science & Medicine, Inc

Taylor, J. et Estanol, E. (2015). Emotions. In Dance Psychology for Artistic and Performance Excellence (p. 129-132). Champaign, Il: Human Kinetics.

University of Adelaide. “Stopping exercise can increase symptoms of depression.” ScienceDaily. ScienceDaily, 22 March 2018.

Vitale, Christine Ribbeck. Post performance mood in classical musicians: where elation meets depression. Diss. Boston University, 2009.

Written by Jo-Anne La Flèche, M.Ps., M.A. Dance Post-Performance Depression Coping with the Inner Silence after the Applause Healthy Dancer Canada - The Dance Health Alliance of Canada and Jo-Anne La Flèche
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